Patente B e Moto: Quali sono le regole?

La patente di guida italiana è suddivisa in diverse categorie, in base alle diverse tipologie di veicoli che si possono guidare. La patente di categoria B, ad esempio, permette di guidare automobili e alcuni veicoli commerciali leggeri. Ma quali sono le regole per guidare una moto con la patente B italiana? In questo articolo esploreremo le diverse opzioni e le sanzioni previste in caso di infrazione.

Cos'è la Patente B

La patente di categoria B è la patente di guida più comune in Italia e permette di guidare veicoli di massa complessiva non superiore a 3,5 tonnellate. Restando sulle quattro ruote, dopo avere ottenuto la patente B si è abilitati alla guida di:

  • Autoveicoli come autovetture, autocarri o autocaravan.
  • Macchine agricole, anche eccezionali.
  • Macchine operatrici, tranne quelle eccezionali.
  • Alcuni tipi di motoveicoli e ciclomotori.

Per ottenere la patente B, è necessario superare un esame teorico e un esame pratico di guida. L'esame teorico consiste in una serie di domande a risposta multipla sul Codice della Strada e sulla sicurezza stradale, mentre l'esame pratico prevede una prova di guida su strada con un esaminatore.

La patente può essere conseguita a partire dai 18 anni di età e dev'essere rinnovata ogni 10 anni fino al compimento dei 50 anni. In seguito, il rinnovo della patente segue tempistiche progressivamente più strette:

  • 51 - 70 anni: rinnovo ogni 5 anni;
  • 71 - 80 anni: rinnovo ogni 3 anni;
  • Sopra gli 80 anni: rinnovo ogni 2 anni.

Quali moto si possono guidare con la Patente B?

La patente di categoria B consente anche di guidare alcuni tipi di moto, ma solo in determinate circostanze. Prima di entrare nel dettaglio, occorre considerare quando la patente è stata conseguita. Infatti:

  • Chi ha preso la patente B prima di gennaio 1986 può guidare qualsiasi moto senza limitazioni all'interno dell'Unione Europea;
  • Chi ha preso la patente B tra il primo gennaio 1986 e il 25 aprile del 1988 può guidare qualsiasi moto in Italia, ma non all'estero. Attraverso un esame di pratica è però possibile acquisire l'autorizzazione a circolare in moto anche negli altri paesi UE.

Per tutti coloro che hanno conseguito la patente di categoria B dopo il 1988, esistono delle limitazioni specifiche.

Patente B: Le moto che si possono guidare dopo il 1988

Chi ha preso la patente dopo il 25 aprile 1988 può portare solamente moto fino a 125 cc di cilindrata, con una potenza fino a 15 CV (o 11kW). Ciò significa che è possibile guidare la maggior parte degli scooter e dei tricicli in commercio, mentre per le moto di cilindrata superiore vige un divieto categorico di guida.

In base alle regole previste dalla normativa sulla RC Familiare, che integrano la Legge Bersani, se chi acquista una moto o uno scooter ha già un'assicurazione auto può ereditare la classe di merito in pochi e semplici passaggi. Questa possibilità è garantita anche ai conviventi nello stesso nucleo familiare dell'assicurato, come dichiarati nello Stato di Famiglia.

Le regole per neopatentati: chi ha conseguito da poco la Patente B che moto può guidare?

Ineopatentati devono però sottostare a delle restrizioni specifiche sull'utilizzo del veicolo:

  • Vige il limite di 100 Km/h in autostrada per i primi 3 anni dal conseguimento della patente B, anche in moto. Nelle strade extraurbane principali, il limite è fissato a 90 Km/h.
  • per il primo anno non è possibile guidare autoveicoli con una potenza specifica, riferita alla tara, superiore a 55 kw/t. Nel caso di autoveicoli di categoria M1 (cioè le classiche autovetture) la potenza massima consentita è di di 70 kw/t Tale limite non si applica se a fianco del conducente si trova, in funzione di istruttore, una persona di massimo 65 anni titolare almeno di patente B conseguita da 10 anni o di patente di categoria superiore. Sul Portale dell'Automobilista è possibile, inserendo la targa, verificare se un dato veicolo può essere guidato anche da neopatentati.
  • Inoltre, è prevista tolleranza zero per quanto riguarda il tasso alcolemico. Solo dopo tre anni dal conseguimento della patente, è consentito mettersi alla guida purché non si superi un tasso di 0,5 grammi/litro.

La patente A per le moto

Se si desidera guidare una moto con cilindrata e potenza superiori a quelle consentite dalla patente B, è quindi necessario ottenere la patente di categoria A. Nelle sue declinazioni AM, A1, A2 e A, questa patente permette di guidare moto di differenti cilindrate e potenze:

  • Patente AM: Si può conseguire dai 14 anni di età e permette di guidare ciclomotori fino a 50 cc, con potenza non superiore a 4 kW, in grado di raggiungere una velocità massima di 45 Km/h.
  • Patente A1: Si può conseguire dai 16 anni di età e permette di guidare tutti i ciclomotori e i motocicli fino a 125 cc e 11 kW di potenza, con un rapporto potenza peso non superiore a 0,1 kW/kg.
  • Patente A2: Si può conseguire dai 18 anni di età e permette di guidare moto fino a 35 kW di potenza e con un rapporto peso/potenza non superiore a 0,2 kW/Kg.
  • Patente A: a partire dai 24 anni, nel caso in cui non sia stata conseguita alcuna licenza per guidare le moto, è possibile ottenere la Patente A, che permette di guidare tutti i motoveicoli.

Scopri la polizza moto di Zurich Connect

In questo articolo abbiamo visto le principali regole per guidare una moto con Patente B in sicurezza e rispettando le regole applicate dal Codice della Strada. Un requisito fondamentale prima ancora di mettersi alla guida è ovviamente la copertura assicurativa: richiedi un preventivo assicurazione moto online su Zurich Connect.